Dal 1967 è uno dei miti della produzione sportiva americana: l’attuale modello (che ha debuttato nel 2009) dal 2011 è in vendita anche in Italia, con tanto di sospensioni messe a punto sul severo tracciato del vecchio Nürburgring per “adeguarsi” ai gusti europei. La carrozzeria, da grossa coupé a due porte, come vuole la tradizione, ha dimensioni generose (484 cm di lunghezza); riuscito il “minaccioso” frontale, reso ancor più aggressivo dalla vistosa bombatura del cofano sotto la quale si cela un 6.2 V8 a benzina, capace di 432 CV e affiancato da un cambio manuale a sei marce (ma c’è anche il cambio automatico-sequenziale optional). La velocità massima – 250 km/h limitati elettronicamente – è la medesima per entrambe. L’abitacolo ha molti dettagli (come il cruscotto o il volante con tre massicce razze) che ricordano le “Chevy” degli anni ruggenti; le plastiche, però, per quanto bene assemblate non sono il massimo della raffinatezza. Da settembre 2011 è entrato in listino l’allestimento Transformers, con cerchi di 20 pollici e kit estetico ispirato alla vettura protagonista dell’omonimo film. Tipicamente americano anche il prezzo, che considerando non solo la “caratura” della meccanica, ma pure la ricca dotazione, è tutt’altro che esagerato.
Prestazioni
Notevoli: la Coupé passa da 0 a 100 km/h in appena 5,2 secondi.
Prezzi
Impossibile trovare altrettanti cavalli (e centimetri cubi) a una cifra più conveniente; per non dire della dotazione, che include anche il superfluo.
Fascino
In epoca di downsizing un V8 di oltre sei litri non sarà “politicamente corretto”, ma sul fascino dei plurifrazionati d’Oltreoceano non si discute; “esotica” e personale la linea.
Dotazione
Interni in pelle, sedili anteriori elettrici riscaldabili, cruise control, sensori di pressione delle gomme… Da pagare a parte resta la vernice metallizzata (o speciale) e poco altro
Consumi
Sebbene adotti tutte le più recenti strategie per contenere consumi ed emissioni, il 6.2 V8 non si può certo definire un motore parco.
Comfort
L’insonorizzazione è buona, ma sullo sconnesso le sospensioni sportive rispondono in modo non sempre progressivo (e i cerchi di 20” con pneumatici ribassati non aiutano).
Dimensioni
Nelle anguste vie delle nostre città si capisce che la Camaro è nata per ben altri spazi; in manovra, comunque, i sensori posteriori (di serie) aiutano.
Abitabilità posteriore
Nonostante le abbondanti dimensioni della carrozzeria, chi sta dietro ha poco spazio per le ginocchia.